Il più antico arco trovato intero in tutto il mondo è stato rinvenuto durante la seconda guerra mondiale in Danimarca, quando i tedeschi affrontarono uno scavo in numerose torbiere alla ricerca di carburanti che scarseggiavano a causa della guerra. Durante questi scavi furono ritrovati numerosi reperti storici risalenti al periodo Mesolitico. Tra i vari reperti vennero ritrovati anche due archi, ma solo uno di questi era effettivamente intatto. Datato tra il 7000 e il 7400 A.c., è attualmente ospitato nel “National Museum of Denmark” al centro di Copenaghen. Nonostante non sia il reperto più bello o appariscente tra quelli ospitati nella sua stessa ala, rappresenta comunque un importante reperto storico. Secondo gli studiosi, l’arco come arma da caccia o da offesa veniva utilizzato addirittura fin dal periodo Paleolitico, circa 70.000 anni fa, ma fino a ora non era mai stato rinvenuto un arco completo e potenzialmente funzionante.
I suoi costruttori
La particolare costruzione di quest’arma fa pensare che sia stato costruito da un popolo particolarmente abile nella realizzazione degli archi da caccia, in questo le sue caratteristiche ne risaltano la profonda conoscenza che si può ottenere solo con il tempo e la pratica. L’arco è lungo 154 centimetri ed è caratterizzato da larghi flettenti e una stretta impugnatura. Il legno di olmo usato, raro in quel periodo, e altre più piccole caratteristiche lasciano intendere una grande maestria e cura da parte dell’arcolaio responsabile della costruzione di questo reperto storico.
I tentativi di riproduzione
Come l’archeologia sperimentale insegna, il modo migliore per scoprire in che modo un reperto funzionasse è quello di riprodurlo nel modo più fedele possibile, e l’arco di Holmegaard non fa eccezione. In molti hanno tentato una riproduzione, o almeno un’approssimazione di questo prezioso reperto, ma un’errata valutazione iniziale, riguardante il verso nel quale l’arco dovesse flettersi, ha portato a una serie di fallimenti. Il miglior tentativo di riprodurlo è stato effettuato dallo studioso danese Flemming Alrune, forte della sua possibilità di analizzare l’arco in modo approfondito. Lo studioso danese è quindi riuscito a ottenere dati più approfonditi sulle reali potenzialità dell’arco; ha valutato che, usato con frecce del peso di 30 grammi, poteva raggiungere una distanza di 174 metri grazie alle sue 65 libbre di potenza.
Conclusioni
L’arco di Holmegaard non è certo l’unico arco preistorico di cui si ha notizia, e neanche l’unico arco su cui sono stati fatti esperimenti per determinare le tecniche di costruzione e le reali capacità di quest’arma, usata per millenni come strumento di caccia e poi di guerra. Tuttavia è a tutt’oggi il più antico arco integro e la più evidente testimonianza di come gli arcolai maglemosiani del periodo Mesolitico non avessero poi molto da invidiare ad arcolai, venuti anche molti secoli più tardi, in quanto a tecniche di costruzione.
Foto a cura di MartinFields.